protocollo SPORT

hypnocoaching-HCS

HypnoCoachingSport

HCS

Il protocollo di hypno-coaching che abbiamo sviluppato per lo sport prevede specifici capitolati a seconda della disciplina praticata ripartendo i programmi al variare dell'età dell'atleta.

Infatti per qualunque individuo al variare dell'età si modificano sia le certezza che le insicurezze o paure.

Per uno sportivo, soprattutto quando opera in ambito agonistico, questi cambiamenti risultano molto più enfatizzati e vanno gestiti al fine di evitare che finisca in crisi.

Partecipare ad una serie di competizioni ottenendo costantemente risultati inferiori alle aspettative, anche se causati da eventi fortuiti oppure subire un'infortunio, rischia di minane le sicurezze dell'atleta e farlo finire in crisi.

Ovviamente gli insuccessi sperimentati all'età di 6/7 anni determinano effetti sensibilmente inferiori e duraturi rispetto a quanto provato da un atleta intorno ai 20 anni.

Perchè maggiore è l'età e più grandi sono i problemi determinati da queste crisi, e noi abbiamo lavorato per strutturare l'atleta a riuscire a superare gli imprevisti senza subire danni psicologici rilevanti.

Mentre l'atleta adulto, che è decisamente strutturato per gestire gli insuccessi, ha invece bisogno di stimoli specifici ed esercizi mentali per portare al limite le proprie performances. 

In anni di lavoro abbiamo sviluppato la HCS, che è una tecnica innovativa che abbina le metodologie ipnotiche (verbali e non verbali)  alla PNL alla CNV e con metodologie VAC finalizzate a migliorare la velocità di apprendimento da parte dell'atleta degli schemi e delle tecniche della disciplina sportiva praticata permettendo al contempo di ridurre le insicurezze e le paure.


I nostri 3 programmi differenziati:

junior dal 7 ai 13 anni il protocollo viene applicato sia all'atleta che ai suoi genitori. È finalizzato a fornire a seconda delle esigenza che tempo per tempo emergono gli strumenti necessari a fornire sicurezza e stabilità al ragazzo

Giovani dai 14 ai 18 anni periodo in cui è necessario strutturare il ragazzo ed aiutarlo a definire quali obiettivi intende raggiungere, costruire il carattere e far capire che i risultati si ottengono solo attraverso una sistemica applicazione. Il programma è finalizzato a perfezionare le capacità di apprendimento ed intuizione congiuntamente all'autovalutazione

Atleta oltre i 19 anni la personalità è già formata e pertanto i cambiamenti possono essere marginali, ma vengono perfezionate  Le performances e le doti intuitive sviluppando e massimizzando le capacità esperienziali.

Si aiuta il soggetto a sviluppare una corretta visione di sé, aumentandone la capacità di interazione sociale con gli altri eventuali partner facendogli ripartire correttamente la vita sportiva da quella sociale.

 Nella pratica di uno sport di squadra viene potenziato l'entanglement con gli altri atleti strutturando correttamente il concetto di gruppo.


IDENTIFICAZIONE dell'atleta

caratterizzazione / predisposizione / approccio


Ogni atleta ha delle caratteristiche fisiche e psicologiche uniche, saperle individuare da subito permette di capire per quali sport è maggiormente predisposto o per quali invece è assolutamente inidoneo.

La predisposizione al contatto fisico con altri aiuta nella pratica di sport cruenti quali lotta, pugilato, rugby, ma vi sono alcuni atleti a cui non piace il contatto fisico e pertanto sarebbero a disagio a praticare questi sport.

Lo stesso si verifica quando una persona è maggiormente predisposta a socializzare (e pertanto risulta idonea a sport di squadra) oppure è solitaria e pertanto è meglio fargli praticare sport individuali.

Da un punto di vista psicologico è possibile determinare da subito queste caratteristiche e capire se una persona è adatta ad attività sportive di squadra: Calcio, Pallavolo, Hockey, Rugby oppure attività individuali: tennis, atletica, golf.


L'approccio iniziale da effettuare con un atleta è quello di comprendere esattamente quali sono i suoi: valori, convinzioni, predisposizioni e da ultimo i limiti.

Sulla base di questo profilo psicologico si identifica la potenzialità e la predisposizione a raggiungere i risultati anche ambiziosi, ma soprattutto  si aiuta a gestirli.

Molti atleti anche particolarmente dotati e potenzialmente campioni si perdono per strada in quanto non sono stati correttamente stimolati e preparati.

Capita molte volte che un atleta sia imbattibile in allenamento, ma presenti grossi limiti durante la competizione, la causa è determinata dal fatto, che non è capace a gestire lo stress.

Durante la crescita l'atleta può incontrare la difficolta a gestire il successo o l'insuccesso, ad esempio può essere vincente da ragazzo mentre nel periodo di crescita fisica può perdere competitività perchè gli avversari hanno raggiunto la maturità fisica alcuni mesi prima di lui e questo evento comporta un transitorio molto difficile da gestire.

In casi simili occorre fornire all'atleta un adeguato supporto per far capire che questa difficoltà è temporanea ed al contempo gli vengono forniti gli strumenti idonei per gestire le sconfitte; una cattiva gestione di questa problematica può innescare instabilità ed insicurezza nella mente dell'atleta.

Si è pertanto provveduto a redigere un protocollo per poter individuare velocemente quali caratteristiche sono innate nell'atleta al fine di riuscire a dialogare nella maniera più semplice ed efficace con lui e parimenti a fornire all'allenatore strumenti specifici per aiutarlo maturare atleticamente.

In questo modo si individuano le predisposizioni originali e le potenzialità al fine di indirizzarlo all'attività sportiva più idonea aiutandolo al contempo a conoscere i propri limiti e capire come superarli.



CARATTERISTICHE INDIVIDUALI



Dominanza

Ogni atleta ha uno specifico approccio ai problemi, e questo rappresenta la sua modalità di reazione alle difficoltà, noi abbiamo definito tale caratteristica come dominanza ripartendola in :

  1. (dominante con energia o forzaM+A=ituizione

  2. (dominante con emozioneM+S=instinto

  3. (dominante con la logicaM=ragione



Dopo aver identificato quali sono le caratteristiche dominanti dell'atleta occorre armonizzare gli altri ambiti altrimenti si richia di finire dentro dei loop..

Un atleta non armonizzato, può gestire esclusivamente alcune situazioni mentre risulta perdente in altre, e tale fenomento viene esaltato negli sport individuali. Per esempio nel tennis:

Se deve confrontarsi con un avversario dove più volte è stato sconfitto.


Se la dominanza è S 

- cioè le emozioni l'atleta è influenzato dalle precedenti esperienze negative e le scelte operative sono caratterizzate principalmente dalla paura pertanto qualsiasi evento si verifica durante la competizione viene identificato come problema.

Questo approccio alla competizione è perfetto quando si affrontano atleti che sono già stati sconfitti in gara mentre invece genera dei loop mentali che limitano la performances e tolgono lucidità all'atleta quando affronta avversari più forti.

- In condizioni normali e contro un avversario di livello inferiore questa operatività è sempre quella preferibile, qualora si verificassero eventi imprevisti l'atleta deve modificare la dominanzia in modalità M cioè della logica o A dell'intuito. 


Se la dominanza è M 

- cioè la logica l'atleta riesce ad affrontare la competizione con un distaccamento dalle precedenti esperienze e ha delle nuove operatività comportamentali da applicare alla gara. Il limite è rappresentato che se non riesce a prevaricare l'avversario dopo un po' di tempo si sfiducia e finisce nel loop precedente dove comanda la paura

- Tale modalità comporta di gestire le azioni attraverso un ben preciso schema logico. In questo modo i problemi inaspettati vengono risolti mediante una logica basata sull'esperienza. Il limite che le azioni subiscono un rallentamento determinato dal fatto che il percorso logico è più lento. 


Se la dominanza è A  

 - cioè l'intuito l'atleta rimane distaccato dagli eventi, quindi non ha il totale controllo della competizione, ma appena prende consapevolezza che l'avversario può essere sconfitto agisce con modalità non convenzionali ed improvvisamente prende il totale controllo della competizione.

- L'atleta agisce con l'intuito, in questo modo la velocità di reazione alle problematiche è oltremodo elevata ancorchè lo sportivo non ha una totale consapevolezza del proprio operato. Nelle situazioni critiche cioè quando l'atleta si confronta con un avversario decisamente più bravo riesce a fornire il c.d. "tutto per tutto" pertanto qualora ci fosse una remota possibilità di vincere questa viene attuata; è una modalità che comporta elevato dispendio di energie che nei giorni successivi può limitare le prestazioni dell'atleta, ma come abbiamo detto in alcuni casi è l'approccio risolutivo.  



ESEMPIO DOMINANZA - SPORT TENNIS

Se un giocatore deve affrontare un avversario dove è stato sconfitto più volte.


Se la mia dominanza è S : 

(-) Il giocatore è emotivamente sconvolto, la paura dell'esperienza della partita precedente lo priva di fiducia e crea più paura, nervosismo e riduce le possibilità di vittoria.

Per esempio se avesse dovuto giocare contro Federer nel periodo che era imbattibile è pacifico che gli fosse impossibile vincere, ma in un caso simile è fondamentale il cambiamento di strategia, il giocatore non deve essere rassegnato, ma deve azzardare tecniche per perfezionarsi partendo dal presupposto che non ha nulla da perdere. In questo caso riesce a capitalizzare i progressi e a migliorarsi anche nel caso di sconfitta.

Grazie alla tecnica HCS, gli stati di paura negativi e spiacevoli possono essere riprogrammati sostituendo un'altra sensazione che dona al giocatore forza e fiducia in se stesso. Dipende anche dal fatto che il giocatore sia motivato da provocazione, certezza, fiducia, ..... Un'altra opzione è cambiare il canale dominante in A o M.

Se la dominanza è M,

(-) In questo caso l'atleta usa un programma mentale automatico per gestire una situazione di crisi. Detta operatività si verifica quando il livello di adrenalina aumenta a causa della pressione psicologica provata. 

Si verificano pertanto 3 diverse modalità:

- il giocatore si "blocca" e non sa più cosa fare e diventa sempre più disorientato e si demoralizza sempre di più perdendo l'incontro in maniera umiliante

- il giocatore "reagisce" cioè lascia la conduzione del gioco all'avversario e ad ogni attività reagisce attraverso la propria esperienza, in tal caso ha delle probabilità di vincere l'incontro ma sono comunque limitate

- Il giocatore agisce (cioè diventa attivo) cerca di prendere la conduzione del gioco provando ad impostare ritmi e strategia di gioco, non è certo della vittoria ma aumenta le probabilità di mettere in crisi l'avversario.

Grazie alla tecnologia HCS, insegnamo al giocatore che deve sempre essere azione e prendere il controllo del gioco, impostare le modalità e provare azioni di gioco diverse che volta per volta intuisce come le migliori, deve imparare ad operare con una diversa modalità di dominanza che chiamiamo A + M.

Non viene garantita la vittoria ma l'atleta nella competizione opera sempre al limite delle sue possibilità fisiche e cerca di creare confusione nell'avversario.

I migiori risultati di tale tecnica si raggiungono solo quando il lavoro del protocollo HCS è condiviso tra giocatore ed allenatore.


Se A è dominante,

Aver preso una partita contro l'avversario è lo stimolo più forte per un giocatore con dominanza A.

Abbiamo 2 modelli della reazione di paura/rabbia alla dominanza A:

(+) processo di carica del giocatore => il giocatore è stimolato dalla situazione ed aumenta l'adrenalina che comporta maggiore energia disponibile nel corpo.

Quando riesce a mattere in difficoltà l'avversario la situazione ne aumenta ulteriormente il livello di adrenalina nel corpo e se è armonizzato con la dominanza M si verifica che al contempo all'aumentare della fatica aumenta anche la chiarezza di cosa vuole fare per vincere.

(-) processo di scarica del giocatore => si verifica quando non riesce a prevaricare l'avversario e in tali condizioni l'adrenalina prodotta agisce in modo contrario disorientando ed annichilendo il giocatore che è come se si fosse addormentato.

Questa spece di catalessi deve essere immediatamente interrotta e nel caso può essere determinante far intervenire la dominanza S che è attivata dalla provocazione dell'atleta.

Questa operatività si innesca quando il giocatore sente la rabbia derivante da una sconfitta e pertanto determina la cosiddetta botta d'orgoglio dove l'adrenalina in corpo è utilizzata al meglio per compiere anzioni tecniche anche molto superiori ai limiti del giocatore stesso ed innescare una sicurezza psicologica incredibile.

Grazie alle tecniche HCS, aiutiamo il giocatore a sfruttare al meglio le proprie caratteristiche dandogli stabilità e capacità di azione anche quando la situazione risulta complicata oppure compromessa.


Quindi le tre dominanze hanno tipicità ben definite che permettono di ottimizzare le performances dell'atleta di volta in volta, occorre quindi insegnare all'atleta come gestirle a seconda del problema che deve affrontare.



Ambito temporale

HYPNO-SINCmetod


Sono le modalità di come l'atleta gestisce le problematiche quando si presentano cioè rapportandosi al: passato oppure al presente o al futuro.


Quindi se si rapporta:


- AL PASSATO può cercare una soluzione su eventi che gli sono capitati in precedenza ma tale modalità ha un grosso limite perché funziona solo se l'esperienza è già accaduta (altrimenti non sa cosa fare) e deve aver portato al successo (altrimenti rivivrà l'esperienza negativa)
SPORT - Se l'ambito temporale è il passato : l'atleta opera con modalità costanti e ripetibili quali l'affidabilità e la linearità ma diverrebbe in poco tempo prevedibile e non sarebbe in grado di affrontare con successo le nuove situazioni.

- AL PRESENTE cioè vive ogni esperienza come fosse nuova e modifica ogni volta le proprie modalità comportamentali ma non è detto che possa ripetere le esperienze positive
SPORT-  Se l'ambito temporale è il presente : l'atleta opera con modalità variabili di volta in volta adattandosi all'avversario e risulta imprevedibile ancorchè qualora finisca in difficoltà c'è il reale rischio che non sappia come togliersi d'impaccio.

- AL FUTURO evita di focalizzarsi sulla problematica e si estranea operando le scelte in automatico.
SPORT -  Se l'ambito temporale è il futuro : l'atleta non viene mai condizionato dall'esperienza e passate e pertanto risulta svincolato dalla paura, il limite di detta operatività e che opera nel presente in automatico e non capitalizza le esperienze fatte.
 

Pertanto: ogni modalità ha dei punti di forza e al contempo di debolezza, noi dobbiamo individuare la sua caratteristica originaria e insegnare all'atleta che può utilizzare anche le altre 2 modalità senza snaturarsi .

Grazie all'Hypnocoaching, gli atleti riescono a integrare 3 modalità consapevolmente al fine utilizzare di volta in volta la tecnica migliore.

ESEMPIO TEMPORALE - SPORT TENNIS

Se un giocatore deve affrontare un avversario dove è stato sconfitto più volte.


- Se l'ambito temporale è il passato : 

Abbiamo 2 diverse situazioni, se il giocatore ha subito una fastidiosa sconfitta da un avversario, si verifica che da quel momento si sente inferiore, e finisce in uno stato ansioso ogni volta che si deve confrontare con Lui: ogni evento è interpretato in modo negativo e vede tutto nero. Quindi durante la sfida immagina le peggiori situazioni e perde fiducia in se stesso, questa sensazione viene riportata in tutti i successivi incontri.

Mentre quando un giocatore  affronta un avversario che ha sempre battuto e si sente sicuro con lui riesce a gestire quasi tutte le situazioni con ottimismo e trova quasi sempre la strategia ottimale per vincere, fatto salvo che raramente può capitare che l'avversario cambi strategia e il nostro atleta non capisca come deve reagire in quanto non ha strumenti per gestire il cambiamento.

Bisogna far evolvere il giocatore fornendogli gli strumenti per adattare la strategia di gioco alle nuove condizioni per evitare che ricada in queste sensazioni di insicurezza.

Usando la tecnica HSM (metodi ipno-sinc) - il giocatore sperimenta la sua paura in "altri tempi": presente e futuro, dove insegnamo a percepirla in modo diverso per imparare a gestirla simulando mentalmente nuove esperienze; la PNL (Programmazione Neuro Linguistica) permette di superare queste paure illogiche.

L'utilizzo di queste tecniche HSC (hypno-sport-ciaching) da parte del giocatore e dell'allenatore permettono di modificare la percezione della competizione in modo più equilibrato e sincronizzato tale d individuare tutte le possibili strategie per la gara, questo non comporta sempre la vittoria sull'avversario ma aiuta anche in caso di sconfitta a far crescere e strutturare la maturità del giocatore. 


-Se l'ambito temporale è il presente : 

Non è importante per i giocatori ciò che è stato, ma come si sentono: con questa sensazione di sicurezza entra in gioco la partita, il limite di giocare in presenza è che ogni partita è un evento a sè pertanto difficilmente un miglioramento viene capitalizzato a livello di esperienza.

In questo caso si migliora le performances del giocatore facendo rivivere la gara ed analizzare tutti gli eventi sia positivi  (per capire come è riuscito a compiere un determinato movimento) sia negativi per individuare cosa è successo al fine di ancorargli queste esperienze alla propria mente per permettegli di elaborare delle soluzioni ai suoi errori.

Usando la tecnica HSM (metodo ipno-sinc) - il giocatore sperimenta la sua precedente lotta nell'ipnosi, in cui analizza situazioni positive e negative. Prepara una soluzione efficace che, con l'aiuto di uno stato ipnotico, si fissa in un programma automatico in modo che quando suona in una data situazione, reagisce istintivamente in modo efficace alla situazione data.


- Se l'ambito temporale è il futuro : 

Il giocatore orientato al futuro vive la sua esperienza come una nuova opportunità di cambiamento.

Il problema è rappresentato dal fatto che il giocatore non si preoccupa molto del risultato, assume un atteggiamento flemmatico e raggiunge sicuramente tutti i suoi imiti ma non ha strumenti per andare oltre.

In questo caso occorre far rivivere al giocatore le gare per indivuduarne i liiti e stimolarne la fantasia creativa in quanto occorre ricostruigli il passato senza però colpevolizzare gli errori fatti. per ancorargli queste esperienze alla propria mente stimolando la ricerca di soluzioni, in questo modo si riuscirà a fargli superare i limiti. 



HYPNO-SINCmetod - permette la crescita immediata della consapevolezza, permettendo di attivare processi ,che in condizioni normali necessiterebbero anni di applicazione.



Canale di interfacciamento con il mondo

L'atleta è: visivo, auditivo oppure cinestetico ?

VAC

HYPNO-COACHING VACmetod


Occorre comprendere con quale canale preferenziale la persona vive il mondo esterno perché ci sarà molto utile lavorare su tale canale quando dobbiamo spiegargli i concetti o le tecniche in quanto sarà decisamente più veloce ad apprendere.

        HYPNOCOACHING-VACmetod





HYPNOCOACHING-VACmetod

Al contempo dobbiamo insegnargli ad utilizzare anche gli altri canali al fine di ottenere una percezione completa della situazione.

COME GESTIRE VAC 

ESEMPIO DI GESTIONE - SPORT TENNIS

Come comunicare con il giocatore?

- Se l'atleta è visivo: l'allenatore quando lavora con lui deve utilizzare immagini ed elementi descrittivi che siano facili da visualizzare. e nelle spiegazioni deve utilizzare la parola GUARDA per aumentare il livello di attenzione ed apprendimento del ragazzo.

- Se l'atleta e auditivo: l'allenatore deve rappresentare la situazione utilizzando suoni e quando parla è fondamentale utilizzare la parola ASCOLTA per aumentare il livello di attenzione ed apprendimento del ragazzo.

- Se l'atleta è cinestetico l'allenatore deve rappresentare la situazione facendo provare al ragazzo la postura corporale e deve fargli provare a livello muscolo scheletrico il movimento che deve fare  è fondamentale utilizzare la parola SENTI per aumentare il livello di attenzione ed apprendimento del ragazzo.


Interpretazione dello spazio

L'atleta vede la realtà in

orizzontale ''O'' oppure in verticale ''V''?

Qual è la differenza tra  giocatore orizzontale e verticale?

Come possiamo sfruttare appieno i giocatori orizzontali e quanto verticali?

Come faccio a sapere se un giocatore è orizzontale o verticale?

Focus visivo

La vista è convergente o divergente ?

e come si collega al nostro programma mentale?


È uno stato in cui quando si fissa (guardando) un determinato oggetto, l'asse di visione dell'occhio destro e sinistro non si interseca in un punto, possiamo osservare da lontano o da vicino. Se conosciamo i nostri limiti fisici o mentali, possiamo lavorarci sopra. possiamo trarre vantaggio e prevenire gli svantaggi. Per ogni persona c'è una percezione individuale di profondità, altezza, larghezza - ognuno di noi ha una diversa percezione spaziale. Riguarda anche quale canale dominante usiamo per orientarci nello spazio.


? disharmonia tra pensiero e la vista (potrebbe danneggiare gli occhi?  


Techniche vincenti per la squadra sportiva 

Dove vogliamo arrivare? quale strategia scegliere? 

1)Abbiamo focus di attacco = convergente

2)Abbiamo strategia della difesa= divergente 

Mancino o Destrino?

Si identifica l'atleta come: mancino oppure destrino a seconda di quale mano usa prevalentemente.

E' una diversità sostanziale in quanto cambiano le modalità di comunicazione di ragionamento e tutti i comportamenti non verbali.

Ma essere destrino o sinistro di mano non implica che anche tutti gli altri sensi quali: vista udito... abbiano la stessa dominanza, anzi qualsi sempre abbiamo degli incroci particolari che sono elementi caratterizzanti per l'atleta.


Occorre pertanto effettuare una specifica anamnesi per identificare correttamente nel corpo dell'atleta quale ambito (S o D) è dominante al variare del senso utilizzato:

a)      Occhio: D oppure S

b) Orecchio: D oppure S

c)       Mano: D oppure S

d)   Gamba: D oppure S


Fatto salvo che pur avendo un organo dominante (es. la gamba destra che viene utilizzata per proma quando deve fare uno scatto) per stabilizzarsi deve necessariamente utilizzare l'altra gamba, quindi: da subito ha ripartito i compiti tra i 2 organi la gamba destra fornisce potenza e la sinistra stabilizza il corpo ma per la crescite e per il suo potenziamento occorre da subito eliminarne la dominanza al fine di renderlo ambidestro oppure ambisinistro.


L'atleta DEVE IMPARARE DA SUBITO ad utilizzare entrambi gli organi.


Questo rappresenta la base del lavoro preliminare che deve essere fatto su ogni atleta per poi identificare le caratteristiche secondarie e pianificare insieme all'allenatore il programma di formazione individuale.

??????

Quale attività sportiva è ideale per il ragazzo?

Come scegliere un'attività sportiva?

Quale attività sportiva è meglio fare?

Dalle caratteristiche fisiche dell'atleta posso intuire per quale sport è maggiormente predisposto, ma non sempre tale rilevazione corrisponde allo sport più idoneo all'atleta in quanto è fondamentale analizzare anche le sue predisposizioni psicologiche al fine di non generare traumi che anche se non sono immediatamente rilevabili col tempo determinano il disinteresse nell'atleta.

Se il percorso di formazione psicologica del ragazzo è fatto in modo corretto comporterà un'evoluzione nei ragionamento: all'inizio quando si presenterà agli allenamenti ( lo stimolo non è se stesso, ma l'aspetto esterno (genitore, insegnante,..) che crea il processo mentale - parlerà affermando  IO DEVO, in poco il suo pensiero si trasformerà in IO VOGLIO praticare questo sport.

Il processo che IO VOGLIO invece di IO DEVO.


Criteri per lo sport da scegliere

SPORT-HYPNOCOACHING


  • 1) singolo/squadra


A seconda del carattere dell'atleta può essere problematico l'interfacciamento con gli altri quindi risulta preclusa la pratica di uno sport di squadra se non limitato a poche persone (es. il tennis con il doppio)

  • 2) con o senza contatto fisico con l'avversario

Per gli atleti che non sopportano il contatto fisico con un'altra persona, nonostante siano in possesso di una corporatura particolarmente robusta alcuni sport  come boxe o lotta (individuale) oppure il rugby (di squadra) sono assolutamente sconsigliati.

  • 3) con o senza interazione con l'avversario

Esistono altre casistiche dove l'atleta soffre il confronto diretto con l'avversario ed anche quando è precluso il contatto con l'avversario (ad esempo con una rete  per pallavolo oppure tennis) va in disagio psicologico ed annichilisce, in questi casi è preferibile indirizzare l'atleta su sport come il nuoto lo sci oppure l'atletica.

  • 1) singolo/squadra
    2) con o senza contatto fisico con l'avversario
    3) con o senza interazione con l'avversario


Con questi pochi esempi speriamo di avervi fatto capire l'importanza che riveste il profilo psicologico preventivo dell'atleta che è fondamentale sia per aiutare i ragazzi nella scelta dell'attività fisica più idonea per loro che per gli allenatori che capiscono come devono interfacciarsi alla persona per far emergere le migliori performances. 

Infatti anche se l'atleta è portato per una specifica disciplina ed in allenamento risulta il migliore ciò non è sempre riscontrabile durante la pratica agonistica dove alcune tipologie di stress possono annichilire oppure esaltare l'indivuduo e comportare performances totalmente differenti (in meglio oppure in peggio) rispetto alle potenzialità atletiche.

PROTOCOLLO JUNIOR (7-13)


1) programma per categoria JUNIOR

2) programma x i genitori

3) report x gli allenatori


1) programma JUNIOR


I bambini presentano degli specifici problemi gestionali, infatti quando iniziano a praticare un'attività sportiva agonistica le maggiori problematiche si riscontrano nel gestire il passaggio tra il genitore e l'allenatore. Tale problematica è maggiormente sentita nel caso in cui uno dei genitori da giovane ha praticato lo stesso sport.


Attraverso una specifica road maps si struttura il bambino fornendo al contempo degli strumenti specifici ai genitori finalizzati a differenziare il ruolo da genitore rispetto a quello di allenatore .



I PUNTI più rilevanti da conoscere e rispettare nella gestione dei bambini sono i seguenti: 


- Anche quando gioca il bambino sente la necessità delle regole e della competizione
- Le regole devono essere: poche, precise e non interpretabili (al massimo 5 regole che i bambini devono conoscere e rispettare SEMPRE)
- Linguaggio semplice (si consiglia di spiegare i termini tecnici da subito e di farli memorizzare)
- Li si può criticare (fornendo sempre una soluzione al problema) ma non si deve mai fare polemica
- Occorre insegnargli a capire le critiche (che devono essere sempre costruttive) e strutturate con un esempio semplice che rappresenti la situazione attuale (errata) rispetto a quella che deve raggiungere (es: devi modificare la posizione di ricezione perchè troppo bassa e in quel modo rallenti i tempi di reazione)

- Non giudicare ed evitare le polemiche (esempio: non riuscirai mai a fare nulla di buono) in primis perchè non serve per la crescita del ragazzo, anzi la peggiora instillando dei dubbi, occorre invece prospettare elementi positivi definendone i tempi per ottenere il miglioramento, magari dividendo in obiettivi intermedi e complimentandosi ogni volta del raggiungimento dell'obiettivo.


A CHE PROBLEMI ANDIAMO INCONTRO ?


Lavorare coi bambini è una tra le esperienze più difficili ed al contempo entusiasmanti che possono essere fatte.

I migliori coach assoluti (es. Julio Velasco nella Pallavolo) hanno iniziato la loro carriera da allenatore proprio con la formazione dei bambini prima di diventare gli specialisti univeralmente riconosciuti che sono ora. E quasi tutti hanno riconoscuto che è stato uno tra i passaggi più complicati ed esaltanti della loro carriera.

In quel momento i coach hanno capito che non è importante quello che si dice ma quello che l'atleta in erba capisce e si son trovati a dover adattare il loro linguaggio affinchè fosse assolutamente semplice ed efficace.

Il loro primo ostacolo è il passaggio di consegne dalla figura del genitore a quella dell'allenatore.

Occorre quindi strutturare un rapporto fiduciario tra allenatore e bambino che sostituisca la figura del genitore nell'ambito sportivo, mentre il genitore deve accettare che in tale ambito la sua figura di gestore del ragazzo sia da subito estromessa e sostituita dal coach.

Questo è un grosso problema, a volte involontariamente i genitori continuano a mantenere il c.d. cordone ombelicale con il proprio figlio ed in questo modo l'allenatore viene considerato dal ragazzo un intruso.

Il genitore proprio per l'ambito che rappresenta da sempre col bambino conosce e capisce meglio di chiunque altro le esigenze del ragazzo, quindi se vi sono problemi di interfacciamento con l'allenatore è fisiologico che il ragazzo si confronti coi genitori.

Pertanto occorre lavorare su 2 fronti:

- Fornire all'allenatore il report psicologico del ragazzo con gli elementi di dominanza, focus ed interfacciamento VAC e verificare che il costruendo asset COACH-RAGAZZO sia ottimale oppure di renderlo tale.

- Fornire ai genitori gli strumenti per nonstressare il ragazzo ed agevolarlo nel confronto con il coach senza mettersi involontariamente in competizione.

Ecco spiegate le ragioni per le quali è fondamentale un percorso di accompagnamento sia dei genitori che dell'atleta con la supervisione dell'allenatore.

Si consiglia ai genitori di effettuare attentamente la scelta del coach, sulla base della propria esperienza, delle sensazioni e dei propri valori.

In tal modo il bambino avendo genitori e coach gli stessi valori non avrà difficoltà ad ambientarsi.

Successivamente va attuato uno stage coi genitori per insegnare a ripartire in maniera diversa il proprio ruolo educative escludendo da subito lo sport.

Ma devono monitorare con attenzione se nel bambino aumenta lo stress nel praticare lo sport e se è felice di farlo.

Se il bimbo riesce bene è contento e si diverte nel praticare lo sport, mentre se palesa distaccamento stanchezza o meno felicità occorre interfacciarsi col coach e nel caso cambiarlo con uno più idoneo.


SI SCONSIGLIA nel modo più assoluto:

di assillare il bambino, criticarlo, consigliarlo o peggio ancora assistere ai suoi allenamenti, questo interferirebbe gravemente con le performances e genererebbe un atleta insicuro e che ha bisogno della presenza dei genitori.



Interfaccia con l'allenatore

Dal profilo psicologico dell'atleta in erba al report del coach si pianifica un programma di perfezionamento del ragazzo dove si struttura sia il fisico che la coordinazione, migliorandone al contempo l'aspetto psicologico e di equilibrio


1) programma x JUNIOR

2) programma per i GENITORI

3) report per gli allenatori

2) programma per i GENITORI

Il ruolo dei genitori equilibrati è in assoluto il più difficile da raggiungere.


Soprattutto quando è il primo figlio che pratica un'attività agonistica; la paura di sbagliare, le aspettative e gli eventuali primi insuccessi comportano uno stato di stress nel genitore che inconsciamente viene riverberato sul ragazzo.

Si lavora pertanto su entrambi i genitori al fine di capire le loro aspettative e speranze che ripongono nel figlio e gli si spiega cosa possono e devono fare ma soprattutto cosa va assolutamente evitato.

L'abbiamo già detto il ruolo di genitore è quello di educarlo in tutti gli ambiti al fine di farlo diventare una persona equilibrata; con l'attività sportiva una parte della loro funzione viene surrogata dall'allenatore che ha il compito di strutturarlo nella disciplina sportiva.

La funzione del genitore in tale ambito è pertanto da estromettere e diventa quello di un osservatore "esterno" che ha l'unico compito di monitorare il proprio figlio e capire quando smette di divertirsi e quando va in crisi.

Solo allora può informarsi per capire e per rimuovere la causa del disagio (ma sempre interfacciandosi con l'allenatore) può intervenire.

Sulla base della nostra esperienza è solo nei casi limite (accertabili dopo alcuni mesi durante i quali il malessere o la crisi non solo non è passata ma anzi è aumentata) che il genitore deve attivarsi con il coach per capire meglio il problema e nel caso conviene effettuare la sostituzione dell'allenatore.

La nostra formazione insegna ai genitori nella gestione del figlio e quali comportamenti sono preferibili da adottare allo atleta e quali parametri devono essere periodicamente monitorati sul ragazzo; una formazione sui comportamenti non verbali CNV aiuta molto a prevenire e gestie le crisi del ragazzo.


1) programma x JUNIOR

2) programma per i GENITORI

3) report per gli allenatori

3) report per gli allenatori

L'operatività dell'allenatore del ragazzo è stata definita durante i corsi di specializzazione che ha seguito il coach.


I punti cardini sono i seguenti:

1) Poche regole e precise

2) sapere criticare il ragazzo stimolandolo

3) non giudicare mai

4) sapere convincere



Noi integriamo il suo lavoro con il report che contiene:


a) la CNV (comunicazione non verbale del ragazzo) che varia a seconda delle     dominanze

b) definiamo i canali VAC

c) identifichiamo le DOMINANZE DEI SENSI

d) Il  FOCUS VISIVO

e) Insegnamo la METOLOGIA più efficace e seplice per l'apprendimento


Periodicamente effettuiamo il report su entrambi al fine di rilevare le problematiche e strutturare meglio la comunicazione tra coach ed atleta.

Titolo importante



5)profilo del atleta (a,b)

a) psychologico
b) 

                  ( non vale sulla velocità-pilotti )    

1) identificare i termini e le grandezze ( forza:1-10- io ti do riferimenti)

                  (dobbiamo usare termine QUANTO più forte e non più forte)


Servo o non servo?

che miglioramenti voglio avere? Problematiche da risolvere

Se lavoro sulla potenza, velocità o tecnica?

Con ipnosi:

Tehnica: vado ottimizzare i vari movimenti

Forza: limitazione della massa muscolare, possiamo aiutare a gestire le forze

Technica: con ipnosi velocizziamo apprendimento.

team giocco(difesa/preparazione): come leggere avversario?



Protocollo per bambini

(Lavorare con bambini e genitori)


BAMBINI

Il loro primo ostacolo è il passaggio dal genitore all'allenatore.

Occorre quindi strutturare il rapporto di fiducia tra allenatore e bambino, che si sostituisce al carattere del genitore nello sport.

Questo crea un conflitto, spesso involontario, tra i genitori che inconsapevolmente trattengono il cosiddetto cordone ombelicale tra il bambino. L'allenatore è anche inconsapevolmente considerato un intruso. (I genitori devono supervisionare e controllare le lezioni, discutere tra loro le proprie opinioni, a volte davanti al bambino ea volte anche con il bambino di persona.) Sfortunatamente, queste reazioni, sebbene ben ponderate, possono danneggiare la fiducia e il rapporto tra l'allenatore e il bambino e il bambino.

Pertanto, è necessario un percorso di accompagnamento per genitori e atleti.

Raccomandiamo ai genitori di scegliere con cura la propria società sportiva e i propri allenatori in base alle proprie esperienze, sentimenti e valori.

In questo modo un bambino che ha genitori e un allenatore con gli stessi valori non avrà problemi di adattamento. Questa accettazione è importante non solo da parte del bambino, ma anche da parte dei genitori.

Successivamente occorre fare uno stage con i genitori per imparare a condividere il proprio ruolo, ma per escludere subito interferenze indesiderate in ambito sportivo.


Interfaccia con l'allenatore.

Dal profilo psicologico dell'atleta in erba al report del coach si pianifica un programma di perfezionamento del ragazzo dove si struttura sia il fisico che la coordinazione, migliorandone al contempo l'aspetto psicologico e di equilibrio


IL BAMBINO VIVE NELLA PRESENZA

cioè, usa un programma mentale ADESSO.

Non pensa, non si preoccupa a cosa accadrà (non pianifica, non risolve possibili conseguenze negative).

In una situazione di crisi, questo programma funziona sulla base di una reazione automatica: Come risolvo il problema? Cosa significa? Che sceglie una soluzione che dia sicurezza emotiva.

-REAZIONE AUTOMATICA = BANCA (registro) di ciò che abbiamo appreso e automatizzato = ciò che usiamo istintivamente in una situazione di crisi.


L'unica attività da svolgere è rilevare se nel bambino aumenta lo stress nel praticare lo sport e se è felice di farlo.

Se il bimbo riesce bene ha un piacere continuativo nel fare lo sport, mentre se palesa distaccamento stanchezza o meno felicità occorre interfacciarsi col coach e nel caso cambiarlo con uno più idoneo.


IL BAMBINO IMPARA CON GLI ERRORI EXPERIMENTAZIONE

Questo processo/metodo è uno dei più importanti per il sano sviluppo mentale del bambino.

Nella vita di tutti i giorni otteniamo PROGRAMMI DI BLOCCO mentale (la base principale è la famiglia che lo iscrive nel bambino. paura che si rompa la bici, non hai più la forza = genitori valutati = non abbiamo tempo, .. .), che il genitore utilizza per lo più inconsapevolmente (paura, timidezza, insicurezza, paura, ...) e che diventano un blocco non solo nell'infanzia, ma se lasciato irrisolto, persiste nel futuro e influenza le nostre decisioni in età adulta.


IL BAMBINO IMPARA CON LA RIPETIZIONE

Naturalmente i bambini sono competitivi e non si vergognano di prendere parte ai giochi, se commettono un errore (i ragazzi) provano a ripetere l'azione (es. goal, escono dal campo felici come vincitori. . È diverso per le ragazze, le ragazze sono più al riparo da se stesse e hanno bisogno di un approccio diverso.

Se il bambino in famiglia non ha avuto la piena possibilità sperimentale di questo processo ripetitivo (e dopo diversi tentativi è stato bloccato (dal genitore), azioni che spesso non sono state completate dall'emozione positiva vincente che il bambino ha vinto, non sono state programmate) . Il bambino si arrende in anticipo, perde la fiducia in se stesso e non raggiunge lo status di GUERRIERO, diventa reattivo e non dominante. Anche in futuro, non è un membro attivo (ad es. in una squadra, nella società, al lavoro).



SEMPLICITÀ DI COMUNICAZIONE 

 COACHING


a) verbale      b) non verbale

a) pubblico    b) privato

Non solo in una situazione critica, dove si dice "il cervello non prende le nostre informazioni", abbiamo bisogno di una comunicazione veloce ed efficace. Usato per accelerare. Ciò significa che utilizzando 1-5 parole (bambino, atleta) capiranno esattamente cosa fare. Ogni parola chiave ha già un comando codificato che è stato spiegato in anticipo in modo che l'individuo lo capisca, lo assorbe, lo usi. È così che viene vissuta internamente e la risposta al comando è accelerata senza il coinvolgimento del pensiero. (Utilizzato in famiglia, a scuola, al lavoro, nell'esercito, nello sport, ....)

es: brevi comandi verbali:

-STOP = stop immediato

-Prohibited release (ciccia inglese) = modo illegale di giocare a hockey su ghiaccio. Si verifica in una situazione in cui un giocatore gioca il disco dalla propria metà della superficie del ghiaccio (cioè davanti alla linea rossa bisecata) in modo tale che senza toccare un altro giocatore (ma anche con un possibile riflesso dalla recinzione o protezione vetro) passa dietro la porta avversaria. (= dietro le 2 parole, abbiamo una spiegazione complessa)

es: brevi comandi non verbali:

FOTO : TIME



La vista e logica è differente tra donna e uomo?

DONNA = OSSERVATRICE -la vista orizzontale : naturalmente sviluppata. Perché il ruolo femminile è avere i figli e e controllare il spazio = avere occhi da per tutto

UOMO = CACCIATORE -la vista verticale : sviluppata per la sopravvivenza per poter focalizzare la preda, cibo, che deve cacciare e portare a casa alla famiglia.


METODO DI 5 REGOLE

coaching


Titolo della pagina