Dipende dalla gravità del problema, generalmente iniziano con l'insicurezza e col non sentirsi adeguato all'ambiente in cui si vive, se poi si risolvono tutto ritorna come prima altrimenti l'insicurezza genera depressione e viene somatizzato dal corpo attraverso: variazioni della temperatura corporea, aumento della sudorazione, vista offuscata mentre nei casi più gravi difficoltà respiratorie, incapacità di muoversi, insonnia, pianto, aggressività, urla, ecc ...

La paura deve essere sempre e solo il segnale che ci allarma quando ci troviamo in determinate situazioni di pericolo e dove occorre attivare maggiormente l'attenzione, la logica e l'autocontrollo per decidere se fare quella cosa limitando i rischi oppure se è meglio non farla. 

Ma se uno non riesce a gestire PAURA  può degenerare in PANICO cioè una reazione spropositata rispetto alla reale condizione di pericolo che ci inabilita totalmente.

La crisi di panico si attiva quando una persona è sotto stress, colpisce quando meno se lo si aspetta e non è controllabile, chi l'ha subita racconta che è come se si sentisse morire, il corpo autonomamente blocca il respiro e si immobilizza.

Il problema, superata la crisi è strutturare il soggetto che tale evento è stato episodico e non ripetibile, e che se impara a conoscere i segnali del proprio corpo è un evento che oltre a poter essere gestito può essere con specifica preparazione addirittura evitato. 

SI

Purtroppo la risposta è affermativa, soprattutto se uno è stato direttamente colpito da questa malattia.

La paura che si genera se non gestita può essere paralizzante e degenerare nel panico condizionando irrimediabilmente la propria vita.

Inserendosi violentemente nella vita di tutti i giorni; il solo pensiero del contagio determina una situazione fobica che può causare ansia che nel caso peggiore comporta una crisi di panico.

La vittima è pienamente consapevole del suo comportamento assurdo generato da una paura che è spropositata rispetto al rischio potenziale, ma comunque non è in grado di gestirla per sua stessa volontà.

Ovviamente non esiste UNA soluzione unica valida per tutte le problematiche in quanto ognuno è spaventato dai propri fantasmi che sono tra loro diversi.

La pandemia del Coronavirus è stato un incredibile agente catalizzante di tutte le paure umane in quanto oltre alla legittima paura di ammalarsi o peggio di morire; si è dovuto gestire il pericolo del contagio che ha costretto ad interrompere i rapporti umani anche tra congiunti, ci ha poi rinchiusi per lunghi periodi in casa dove abbiamo dovuto subire convivenze forzate, e la mancanza dal lavoro ha comportato la crisi economica per tutte le famiglie.

Le scene riportate alla televisione rispetto alla mancanza di cibo o materiali per la disinfezione hanno ulteriormente instillato insicurezza in tutti noi.

Quindi il coronavirus non genera paura ma terrore, e ovviamente il mondo anche quando sarà superata la pandemia non tornerà mai più come prima, ci saranno persone che diventeranno ingestibili in quanto superata la paura si sono resi conto di non avere nulla da perdere mentre altri rimarranno sempre terrorizzati di un possibile ritorno del contagio e si barricheranno in casa senza più contatti sociali.

Entrambi questi estremi sono da riportare alla normalità del vivere civile, i contatti sociali attualmente sospesi vanno ripresi, occorrerà maggiore cura nell'igiene personale che poi non è un male ma soprattutto la stabilità psichica va mantenuta mediante una ricerca interiore del se.

Le problematiche gravissime vanno viste come un opportunità, e prendere atto che nulla e per sempre ma che tutto può cambiare da un momento all'altro forse è l'occasione per far evolvere il genere umano.

I casi piu' gravi di fobia vanno affrontati e risolti con Ipnosi, Tris e PNL ma adesso è più importante far si che non si arrivi a quel punto gestendo le situazioni di stress con una serie specifica di terapie